Renzi: «Cancellieri? Io non l'avrei difesa»
Il sindaco ospite di Santoro a Servizio Pubblico: «Avrebbe fatto un servizio al Pese dimettendosi: inaccettabile sia finita così». «Scandaloso critichi l’arresto»
Il ministro della Giustizia Annamaria Cancel- lieri «avrebbe fatto un servizio al Paese» a lasciare. A dirlo giovedì è Matteo Renzi, ospi- te di Michele Santoro a Servizio Pubblico. «Inaccettabile sia finita così. Se fossi stato il segretario del Pd, avrei chiesto le dimissio- ni», dice ancora il sindaco che quindi sottoli- nea: «Scandaloso critichi l’arresto».
«Non indigna la telefonata in cui» il Guardasigilli «si preoccupa di Giulia Ligresti, perché se riceve una segnalazione di un problema reale, il problema non si pone. Mi scandalizza che il ministro della Giustizia dica alla compagna dell’arrestato, che l’arresto “non è giusto, non va bene”». «Il tema dell’emergenza carceraria è serio e affrontarlo partendo solo dall’amnistia e dall’indulto è inaccettabile» perché la politica carceraria «non si fa liberando con uno spot demagogico per un anno» le persone ma «facendo qualcosa sulla Bossi-Fini o la Fini-Giovanardi».
E ancora: «La vicenda del ministro Cancellieri è emblematica. Se il ministro, che probabilmente è una persona per bene, avesse capito che era il momento di dare un segnale e fare passo indietro» sarebbe stato il caso ma ora «il Pd deve fare una solenne promessa che di fronte alle regole del mondo dell’economia la politica non è più succube, non è più succube agli interessi delle famiglie e degli amici degli amici ma prova a fare un percorso in cui legge è uguale per tutti».
«Non credo che» nel caso Cancellieri «il problema sia semplicemente come vota il Pd sulle dimissioni. Se anche il Pd vota per la mozione di sfiducia ma non elimina l’intreccio con l'economia e resta subalterno è morto». «O la politica dà la linea - aggiunge il candidato alla segreteria del Partito democratico - o se è subalterna allora anche votare le dimissioni del Papa non cambia nulla».
Parlando poi dell’immediato futuro, Renzi dice che andare a elezioni anticipate «non sarebbe una catastrofe ma non credo che avverrà, non credo sia il caso». Se eletto alla segreteria del Pd, la settimana successiva alle primarie il primo appuntamento di Matteo Renzi sarà una visita «nella Terra dei fuochi», per «dire: noi non stiamo nei nostri circoli ma affrontiamo» i problemi reali, ha sottolineato. E Letta? «Il 2014 è l’anno in cui capiamo se in Parlamento c’è il bluff: si è parlato per anni di riforme, il Pd ha una maggioranza schiacciante alla Camera e relativa al Senato: se ha gli attributi in questo 2014 incalzi la maggioranza parlamentare per vedere se le cose si fanno o no». «Il governo doveva fare la riforma della legge elettorale, sono tre anni, anche quando c'era Monti, che dicono che è urgentissima», sottolinea Matteo Renzi. |