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Agire

Mario Monti (non) annuncia la «patrimoniale»

«Ripresa nella seconda metà del 2013. Debito italiano cresciuto meno della media Ue. Governo duro ma non populista». E poi dice: «Non vorrei rimanere premier»

 Intervenuto durante il “Ft Italy Summit”, il
 premier Monti si dice convinto che la «ripre-
 sa arriva nella seconda metà del 2013». Ri-
 marcando poi il fatto che il debito italiano è
 cresciuto meno della media Ue, il professore
 ricorda la «guerra» necessaria a corruzione
 ed evasione. E poi dice: «Non vorrei rimane-
 re premier».

Per il presidente del Consiglio, quindi, «il debito dell’Italia, che è del 120 per cento del Pil, è cresciuto meno rispetto alla media europea durante la crisi». Il professore quindi ricorda che «la crescita può tornare non appena sarà risolta la crisi della zona euro. L’Italia non ha grandi squilibri a parte il rapporto debito/pil». Sul futuro, poi, le «le riforme varate nell'ultimo anno hanno migliorato le prospettive di crescita, ma non ancora i dati» ha affermato il premier.

Secondo Monti, «la caduta del pil sarà meno pronunciata nel secondo e terzo trimestre 2012». «L’Italia - ha dichiarato il premier - si finanzia a tassi più alti per le preoccupazioni dei mercati. Proprio per questo abbiamo chiesto con insistenza il meccanismo di stabilità alla Bce e il nostro Pese ha uno dei migliori sistemi pensionistici d’Europa. La riforma delle pensioni attuata dal governo ha migliorato la sostenibilità del sistema previdenziale».

Monti quindi attacca e ricorda a tutti che «le misure e gli interventi contro la corruzione e l’evasione fanno pensare a una guerra, e in realtà lo è. Non può esserci una società civile senza un abbattimento dell'evasione fiscale. Lo stesso vale per la lotta alla corruzione». «Abbiamo ridotto i costi della pubblica amministrazione e della politica - dice il premier -. Per i cittadini niente è abbastanza, e questo lo capisco, ma noi dobbiamo essere sì molto duri ma non populisti».
E poi la solita domanda (anche se in una variante diversa): vorrebbe o gli piacerebbe rimanere premier? «No», è stata la risposta del presidente del Consiglio.

Ma a dimostrazione che sulla patrimoniale nulla è stato ancora deciso, ecco che arriva una nota di precisazione di Palazzo Chigi: «Il Presidente del Consiglio Mario Monti, intervenendo alla conferenza del Financial Times "new routes for growth", non ha affatto annunciato un intervento di tassazione sui patrimoni. Dopo aver precisato di non essere pregiudizialmente contrario ad una modesta tassazione generalizzata del patrimonio, il Presidente ha ricordato il contesto in cui il governo ha operato e i vincoli alle scelte in materia di imposizione fiscale, in particolare la mancanza di una base conoscitiva sufficientemente dettagliata e la necessità di evitare massicce fughe di capitali all'estero – continua il comunicato -. Non essendo perciò realizzabile una tassazione generalizzata del patrimonio, il Governo nel dicembre 2011 è intervenuto, con l'approvazione di tutti i partiti della maggioranza, su varie componenti della ricchezza patrimoniale separatamente, con un risultato effettivo in qualche modo paragonabile. Tutto ciò Monti ha chiarito come spiegazione delle decisioni allora adottate, non come premessa di futuri interventi».

12-11-2012

Linear

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