Molmenti d'oro nel K1. Scandalo badminton

Nona medaglia (e terzo oro) per gli italiani: la conquista l’azzurro nella canoa slalom, precedendo il ceco Hradilek e il tedesco Aigner. 8 cacciate per il "biscotto"

 Era tra i favoriti della vigilia, e dopo una ga-
 ra combattuta, Daniele Molmenti ha vinto la
 medaglia d’oro nello slalom K1 di Londra 2012
 precedendo i ceco Hradilek, argento, e il te-
 desco Aigner, bronzo. Originario di Pordeno-
 ne e portacolori del Corpo Forestale dello
 Stato, Molmenti ci porta la 9a medaglia di
 Londra 2012 (dove è scandalo badminton).

Nella gara per lui più attesa, dove veniva dato tra i possibili medagliati, il campione europeo 2012 (ed ex campione del mondo) ha vinto la finale nelle acque del Lee Valley White Water Center col tempo di 93"43 davanti a Hradilek e Aigner. Molmenti, che oggi festeggia 28 anni, alle olimpiadi di Pechino era arrivato decimo nella specialità, lasciando molti rimpianti.

Intanto, come detto, a Londra deflagra lo scandalo del badminton. Tutto nasce da un sospetto di combine e la federazione internazionale badminton ha escluso dalle Olimpiadi quattro coppie nel torneo femminile. Il presunto “biscotto” sarebbe opera di otto giocatrici, le quali sono state accusate di «aver violato lo spirito olimpico e la morale sportiva», dopo che hanno aggiustato i loro incontri per qualificarsi a scapito di altre squadre. Nel mirino, in particolare, è finito un match di doppio tra le cinesi Yu Yang e Wang Xiaoli contro le sudcoreane Jung Kyung e Kim Ha Na. Le cinesi, già qualificate, hanno perso contro le meno quotate avversarie in una partita palesemente disputata per perdere. Cosa che non è passata inosservata ai giudici e al pubblico, che le ha sovrastate di fischi. La delegazione olimpica cinese ha aperto una inchiesta interna dopo la protesta ufficiale della Federazione internazionale di badminton. Ma oltre alle cinesi, sotto accusa sono finite anche le squadre di doppio della Corea del Sud ed una dell’Indonesia che potrebbero essere colpite da sanzioni disciplinari.