Napolitano commosso ai funerali di D’Ambrosio
Il Guardasigilli Severino: «Insopportabile peso d’accusa. Nelle ultime settimane ha sofferto molto». Poi rivela: «Si era dimesso, ma Napolitano le ha rifiutate»
Sotto un una canicola terribile, sabato po- meriggio si sono svolti a Roma i funerali di Loris D’Ambrosio, il consigliere giuridico del Quirinale stroncato da un infarto. In lacri- me il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, rientrato da Londra. Severino: «Insopportabile peso d’accusa. Si era di- messo, ma il Presidente le ha rifiutate».
Napolitano ha accompagnato il feretro del suo consigliere e amico con una mano appoggiata alla bara, fuori dalla chiesa di Santa Susanna. Il Guardasigilli Severino, commossa anche lei, ha quindi sottolineato che D’Ambrosio, nelle ultime settimane, aveva vissuto «l’insopportabile peso dell’accusa di aver mancato ai propri doveri». Il riferimento è naturalmente al suo coinvolgimento nell’inchiesta sulla trattativa Stato-mafia. Il ministro quindi rivela: il consigliere aveva presentato al Capo dello Stato le sue dimissioni, dopo la pubblicazione delle sue telefonate con Nicola Mancino. Dimissioni respinte con una lettera di Napolitano che, ha sottolineato ancora Severino, gli fu «di grande conforto».
Al funerale, che si è svolto in forma privata, erano presenti in tanti: dalla sorella di Giovanni Falcone, Maria, al ministro dell’Interno, Anna Maria Cancellieri e il sottosegretario Gianni De Gennaro; ma anche Michele Vietti, vicepresidente del Csm, il direttore dell’Antimafia Pietro Grasso, l’ex vicepresidente dell’Anm Luca Palamara. Diversi i rappresentanti del mondo della politica, dall’ex sottosegretario Gianni Letta al leader dell’Udc, Pier Ferdinando Casini, al presidente del Copasir Massimo D’Alema, Giuseppe Pisanu, Piero Fassino. |