Corruzione, passa proposta Pd sulle pene
Saranno aumentate. Sì di Pd, Fli e Idv. Astenuti Udc e Lega. Ancora ostruzionismo da parte del Pdl. Il Guardasigilli Severino: non credo che ci sia nuova maggioranza
Continua la bagarre e le accuse reciproche con al centro la questione del ddl anticorru- zione. Giovedì le commissioni Affari costitu- zionali e Giustizia della Camera hanno appro- vato una modifica proposta dal Pd che au- menta le pene detentive per la corruzione per atti contrari a dovere d’ufficio. Il mini- stro Severino aveva dato parare contrario.
Il provvedimento prevede che la pena sale da tre a sette anni, per le pene minime, e da quattro a otto per quelle massime. Il subemendamento, il cui primo firmatario è il capogruppo in commissione Giustizia Donatella Ferranti, è passato con i voti favorevoli di Pd, Fli e Idv e con l'astensione di Udc e Lega. «La linea del governo era quella di individuare una via retta, ma mediana. Ora sarà necessario riallineare tutte le pene», è il commento del ministro di Grazia e Giustizia Severino. Il provvedimento «preoccupa» il ministro perché con l’aumento di pena «si toglie razionalità al sistema: se aumentano le pene minime e massime per questo reato, bisogna riallineare anche quelle per reati più gravi per avere una propria logica».
Severino ha quindi aggiunto: «Non credo si sia formata una nuova maggioranza, per esempio sul falso in bilancio. La giustizia è sempre stata una palestra molto difficile. Io ho visto una buona volontà, ma a volte ci sono momenti di spaccatura. Il governo aveva accuratamente studiato e selezionato una proposta per trovare una via mediana».
Resta intanto lo scontro tra i partiti. I deputati del Pdl anche oggi hanno fatto interventi fiume in commissione per cercare di fermare il provvedimento. Il pidiellino Manlio Contento ha spiegato che però non si può chiamare ostruzionismo. «Noi stiamo semplicemente diffondendo quelle che sono le nostre convinzioni sul provvedimento. Ci aspettiamo dal ministro un’apertura su alcune questioni da noi sollevate ai fini della graduazione della pena». Ma, dopo l’ennesimo intervento piuttosto lungo, gli esponenti di Pd e Idv hanno reagito e annunciato il ritiro degli emendamenti presentati pur di vedere concluso l'esame in Commissione del ddl. Netta la replica del segretario del Pd Pier Luigi Bersani: «Si levino dalla testa che queste norme anticorruzione non passino dal voto del Parlamento. È inutile che facciano ostruzionismo in Commissione. Troveremo il modo di portare il provvedimento in aula. Non si può scherzare su una misura che è una priorità assoluta». |