Appello strage di piazza Loggia: tutti assolti
La Corte scagiona Francesco Delfino, Carlo Maria Maggi, Delfo Zorzi e Maurizio Tramonte per la bomba che provocò 38 morti e 100 feriti nel 1974. Rabbia dei parenti
Francesco Delfino, Carlo Maria Maggi, Delfo Zorzi e Maurizio Tramonte non sono colpevo- li per la strage di piazza della Loggia, dove il 28 maggio di 38 anni una bomba esplose fa- cendo otto morti e un centinaio di feriti. A deciderlo i giudici della Corte d’assise d’ap- pello dopo 5 giorni di discussione in un alber- go. Ed esplode la rabbia dei parenti.
I giudici hanno quindi confermato la sentenza del processo di Primo grado che si era concluso il 16 novembre 2010 con l’assoluzione a formula dubitativa dei cinque imputati (oltre ai quattro citati anche Pino Rauti). Per Delfino, Maggi, Zorzi e Tramonte i pm Roberto Di Martino e Francesco Piantoni avevano chiesto l’ergastolo. I giudici hanno dichiarato inammissibile il ricorso in appello proposto dalle parti civili Camera del Lavoro di Brescia e di Elvezio Natali, un famigliare di una delle vittime della strage nei confronti di Pino Rauti, e ha posto il pagamento delle spese processuali a carico delle parti civili appellanti, come previsto dalla legge.
I famigliari delle vittime e Brescia sono destinate a non avere ancora, nemmeno dopo il quarto processo d’appello, quella «pace» invocata dal pg Roberto di Martino al termine della sua requisitoria in aula martedì 10 aprile: «Ridatela alla città», aveva chiesto ai giudici, certo che gli elementi portati dall’accusa nel processo d’appello portassero a una sentenza di colpevolezza. Ma si sbagliava. Per i quattro imputati legati all’estrema destra eversiva di quegli anni: Carlo Maria Maggi, medico mestrino (il “dottore”), leader di Ordine nuovo che avrebbe ideato gli attentati; Delfo Zorzi, l’ordinovista che avrebbe procurato l’ordigno esploso nel cestino; Maurizio Tramonte (alias “fonte Tritone”), informatore dei servizi segreti che avrebbe partecipato alle riunioni preparatorie; e Francesco Delfino, ex generale dei carabinieri che non avrebbe fatto nulla per evitare la strage. Erano stati assolti, in primo grado, insieme a Pino Rauti, fondatore del centro studi di Ordine Nuovo. |